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Davide Baldin

psicologo psicoterapeuta

Aiuto le persone con problemi di dipendenza da oggetto o comportamentale a liberarsi dalle catene della dipendenza attraverso un percorso integrato basato sulla mindfulness, sulla psicoeducazione e sul counselling motivazionale della durata di mesi sei. È possibile liberarsi della dipendenza e riprendere in mano le redini della propria vita, anche quando si teme di non potercela fare o di stare troppo male.

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Perché la forza di volontà non è sufficiente contro il craving e come la respirazione può aiutare

August 10, 20253 min read

Quando si parla di dipendenze, molti ritengono che la chiave per uscirne sia avere una forza di volontà ferrea. Tuttavia, questa idea non solo è inefficace, ma può anche risultare controproducente, generando ulteriore stress, frustrazione e senso di fallimento. Vediamo insieme perché affidarsi esclusivamente alla forza di volontà non funziona e come un semplice esercizio di respirazione possa diventare uno strumento prezioso per affrontare il craving.

Perché la forza di volontà non basta

  1. Il craving è una risposta automatica: Il craving è una reazione automatica del cervello che coinvolge il sistema di ricompensa. Quando si attiva, si genera un’intensa spinta emotiva e fisica verso un comportamento o una sostanza. Questo processo avviene a un livello profondo, dove la forza di volontà, che risiede nelle funzioni cognitive superiori, ha poca influenza.

  2. La forza di volontà consuma energia mentale: Studi neuroscientifici mostrano che la forza di volontà è una risorsa limitata. Più ci si sforza di resistere, più si esaurisce questa capacità, rendendo le persone più vulnerabili a cedere al comportamento indesiderato.

  3. Il paradosso della soppressione: Cercare di ignorare o sopprimere il craving può intensificarlo. Questo fenomeno, noto come “effetto del rimbalzo”, fa sì che più cerchiamo di non pensare a qualcosa, più questa occupa la nostra mente.

  4. Genera frustrazione e senso di colpa: Quando il craving vince nonostante gli sforzi, ci si sente spesso deboli o incapaci, alimentando un ciclo negativo di colpa e bassa autostima.

Un approccio diverso: accettare e gestire il craving

Invece di combattere il craving con la forza di volontà, è molto più efficace imparare ad accettarlo e gestirlo con consapevolezza. Qui entra in gioco la mindfulness, che permette di osservare il desiderio senza giudizio e senza reagire automaticamente. Tra le tecniche più semplici e utili c’è la respirazione consapevole.

Un esercizio di respirazione per affrontare il craving

Questo esercizio, noto come “Respiro dei 4 passi”, è progettato per aiutarti a superare i momenti di craving, creando uno spazio di calma e consapevolezza.

  1. Fermati e siediti in un luogo tranquillo: Non devi fare nulla di complicato. Siediti comodamente, con la schiena dritta e i piedi appoggiati a terra.

  2. Porta l’attenzione al respiro: Chiudi gli occhi (se ti senti a tuo agio) e inizia a notare il tuo respiro naturale, senza modificarlo. Sentilo entrare e uscire dalle narici o muovere il petto e l’addome.

  3. Segui il ritmo dei 4 passi:

    a. Inspira lentamente per 4 secondi (conta mentalmente: 1, 2, 3, 4).

    b. Trattieni il respiro per 4 secondi.

    c. Espira lentamente per 4 secondi.

    d. Pausa per 4 secondi prima di ricominciare.

  4. Ripeti per 2-5 minuti: Continua il ciclo per alcuni minuti, mantenendo la tua attenzione sul ritmo del respiro. Se la mente si distrae, riportala gentilmente al respiro.

Perché funziona?

Riduce l’attivazione fisiologica: Il craving è spesso accompagnato da un aumento dell’attivazione fisica (battito accelerato, tensione muscolare). La respirazione lenta e profonda aiuta a calmare il sistema nervoso, riducendo l’intensità del craving.

Aumenta la consapevolezza: Con questo esercizio, sposti la tua attenzione dal desiderio al momento presente, interrompendo il ciclo automatico di risposta al craving.

Ti restituisce il controllo: Accettando il craving senza combatterlo, impari a osservare l’urgenza come un fenomeno temporaneo che, proprio come un’onda, cresce e poi diminuisce.

Conclusione

Affrontare il craving non significa vincerlo con la forza, ma imparare a osservarlo e lasciarlo andare. La respirazione consapevole è un alleato potente e semplice, accessibile a chiunque. Con la pratica costante, diventa uno strumento essenziale per gestire le dipendenze e promuovere un cambiamento duraturo. Ricorda: non è questione di combattere, ma di comprendere e trasformare.

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Davide Baldin

Davide Baldin – Psicoterapeuta a Brescia, esperto in dipendenze e traumi. Specializzato in psicoanalisi, terapie corporee e mindfulness. Unisce rigore clinico e creatività in percorsi evidence-based. 20+ anni di esperienza nei servizi territoriali.

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