
Mi sono laureato in psicologia a Padova a pieni voti nel 1999. La mia formazione è proseguita alla Scuola di Formazione in Psicoterapia presso l'Istituto di Analisi Immaginativa di Cremona dove mi sono specializzato con lode nel 2005.
É proprio nell'ambito di questa scuola che ho cominciato ad appassionarmi di psicoanalisi e di psicoterapie corporee e immaginative.
Ho sempre cercato una possibile integrazione tra l'insegnamento freudiano riguardante la dimensione inconscia della soggettività e i vissuti corporei.
Le mie esplorazioni riguardanti queste integrazioni mi hanno portato a iniziare una formazione in Tao Shiatsu e pratiche meditative nel 2010.
Il mio desiderio di approfondimento e di integrazione mi ha portato a considerare la formazione permanente e la ricerca continua come passioni imprescindibili della mia crescita umana e personale.
Ho poi terminato la mia formazione in psicoanalisi lacaniana presso l’Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata dove mi sono specializzato con lode e mi sono certificato come insegnante di Mindfulness.
Mi occupo prevalentemente di dipendenze patologiche e, dopo aver lavorato per oltre 20 anni nei servizi territoriali che si occupano di tali problematiche, ho messo a punto un percorso della durata di sei mesi per aiutare le persone a liberarsi dalle catene della propria schiavitù.
I miei ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura delle dipendenze, i traumi e gestione dello stress. Lavoro anche come consulente in servizi ambulatoriali e residenziali dedicati alla cura delle dipendenze patologiche.
Tutte le pratiche sono caratterizzate dal confronto costante con la ricerca scientifica più aggiornata. Allo stesso tempo dedico una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto.
I miei punti di forza sono la determinazione, l'esperienza e la ricerca costante.
I miei punti di debolezza sono una certa tendenza alla pigrizia (questo è il motivo per cui non ho mai creato un sito internet), al perfezionismo (rallenta le azioni finchè non sono pensate come perfette) e un carattere irascibile (ma smorzato grazie all'analisi personale e alla mindfulness).
I risultati sono la conseguenza dei processi
I risultati sono più veloci con le giuste strategie
I risultati che durano di più non sempre sono veloci da raggiungere
Alla bacchetta magica
Che non debba costare fatica, che possa essere facile senza sforzo
All'espressione “smetto quando voglio”.
Per chi cerca la bacchetta magica o soluzioni facili
Per chi pensa di raggiungere un risultato senza modificare nulla
Per chi ha certezze assolute e non dubita mai di sé

mail : [email protected]
Whatsapp: 3926565829

Essere il familiare di una persona con una dipendenza può essere estremamente logorante. Si tende a oscillare tra il desiderio di aiutare e la sensazione di non avere alcun controllo sulla situazione. Ecco alcune difficoltà comuni che potresti incontrare:
Senso di colpa: Ti chiedi se avresti potuto fare qualcosa per evitare questa situazione.
Frustrazione: Vorresti che il tuo caro smettesse, ma nonostante gli sforzi vedi pochi cambiamenti.
Paura: La dipendenza del proprio caro può portare a comportamenti imprevedibili e a rischi per la salute.
Esaurimento emotivo: Il continuo stress può portarti a sentirti svuotato e impotente.
Tradimento: tra i familiari è molto frequente il sentimento di sentirsi traditi perchè ci si sente messi da parte.
È importante riconoscere e accettare questi sentimenti, senza colpevolizzarti. Essere un familiare non significa sacrificarsi completamente, ma trovare un equilibrio tra il supporto all’altro e la protezione di sé stessi.
Uno degli errori più comuni che i familiari commettono è quello di insistere eccessivamente affinché la persona con dipendenza cerchi aiuto. Sebbene l'intenzione sia positiva, la pressione può generare resistenza e allontanare ulteriormente il proprio caro da un possibile percorso di cura. Il cambiamento deve partire dalla persona stessa, e il caregiver può essere di supporto offrendo ascolto e disponibilità senza imporre soluzioni.
Piuttosto che convincerlo con insistenza, è più utile mostrare con i fatti che il sostegno è disponibile quando lui/lei sarà pronto/a. Creare un ambiente sicuro e privo di giudizio favorisce la possibilità che la persona prenda consapevolezza della propria condizione e, quando sarà il momento, possa accettare aiuto.
Se vivi con una persona con dipendenza, l’ambiente domestico può diventare una fonte di grande tensione.
Ecco alcuni suggerimenti utili:
Mantieni la calma e stabilisci confini chiari
La dipendenza porta spesso a manipolazioni e promesse non mantenute. Evita di cedere a richieste di denaro o coprire le conseguenze delle sue azioni. Imposta regole chiare su cosa è accettabile in casa e cosa no.
Non fare il “salvatore”
Aiutare non significa risolvere i problemi al posto dell’altro. La persona deve assumersi la responsabilità della sua condizione. Offri supporto emotivo, ma evita di sostituirti a lui/lei nelle decisioni.
Evita confronti accesi
Discutere quando la persona è sotto l’effetto della sostanza può essere inutile e dannoso. Scegli momenti di lucidità per affrontare le questioni importanti.
Cerca supporto esterno
Affrontare da soli questa situazione è pesante. Valuta il supporto di gruppi per familiari di dipendenti o il consiglio di un professionista per aiutarti a gestire meglio la situazione.
Proteggi il tuo benessere
Non trascurarti. Dedica tempo a te stesso, coltiva relazioni sane e attività che ti fanno stare bene. Il tuo equilibrio emotivo è fondamentale per affrontare questa sfida.
Affrontare la dipendenza di una persona cara è un percorso difficile, ma non sei solo. Prendersi cura di qualcuno non significa annullarsi, ma trovare un equilibrio tra l’amore e la protezione di sé stessi. Con il giusto supporto e un approccio consapevole, puoi contribuire al suo percorso di recupero senza compromettere il tuo benessere.
Copyrights 202X | Your Brand™ | Terms & Conditions